Ogni mattina, molti studenti sono costretti a staccare la sveglia alle 5:30 per poter sperare di trovare un posto a sedere nei relitti con le ruote o per usufruire del servizio ferroviario.
Ogni mattina, una gazzella si alza e sa che deve correre... No aspetta, quello succede nella Savana, ma anche in Sicilia non si scherza viste le condizioni estreme.
A partire dal servizio, con orari che non sono stati pensati per studenti, ma probabilmente per nottambuli, fino ad arrivare ai veri e propri mezzi utilizzati: seggiolini mancanti, posti in numero inferiore rispetto ai passeggeri e ovviamente anche numerosi rischi per la sicurezza e l’incolumità degli stessi.
Ma passiamo ai costi: considerato che siamo l’unica Regione senza una legge Regionale sul Diritto allo Studio, non è assolutamente certo il rimborso del biglietto. Infatti i soldi dovrebbero arrivare dalla Regione per finanziare i comuni di residenza!
Le alternative ovviamente esistono: con le ditte private le condizioni migliorano, ma il costo aumenta e non tutte le famiglie possono essere in grado di sostenerlo...e il diritto di cui parlavamo prima? Ignorato.
Lo studente pendolare non è posto in condizioni di costruirsi un futuro o se lo è, non è per nulla incentivato. Fortunatamente, da mesi continua la lotta della Consulta Studentesca e dei nostri rappresentanti Fausto e Marco che si sono messi in prima linea per affrontare il problema Pendolarismo anche con tavoli di discussione con le autorità competenti.
Ad oggi però il problema persiste ed è un vero e proprio problema sociale! Non voltiamo le spalle ai nostri compagni, nè tanto meno ai nostri rappresentanti. Aiutiamoli e partecipiamo attivamente!
Il suddetto articolo è stato scritto con la collaborazione di Antonio S.
La voce degli studenti non è un motto casuale,
il blog è di tutti gli studenti che hanno qualcosa da dire.
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