Un’esperienza di vita all’estero può emozionare e spaventare allo stesso tempo. Per questo motivo abbiamo deciso di farci raccontare ciò che ha vissuto da Agnese Nicosia, ragazza frequentante il nostro Liceo che ha già intrapreso quest’esperienza. |
"Ciao a tutti! Sono Agnese Nicosia, frequento il quarto anno
e ho trascorso il primo quadrimestre a Edimburgo, in Scozia. Ho preso in
considerazione l’idea di fare quest’esperienza qualche anno fa, spinta dal
desiderio di conoscere una nuova mentalità, una nuova cultura e soprattutto di
mettermi alla prova, di provare in prima persona una sensazione che ho sempre
vissuto attraverso i racconti degli altri. Le settimane precedenti alla
partenza sono state un mix di agitazione, ansia, paura e felicità; emozioni che
si sono concretizzate e tramutate, il giorno del viaggio, in una curiosità
incontrollata.
Quello che più mi è mancato durante i quattro mesi fuori
casa è stato il sapore della mia terra, i miei amici e la mia famiglia, la mia
routine e la quotidianità quasi scontata e ripetitiva alla quale ero abituata.
A essere sincera non è stato complicato trovare un nuovo
ritmo, nel giro di poche settimane quei volti nuovi e sconosciuti,
quell’ambiente inizialmente così distante, era diventato parte integrante del
mio essere. Quello che più mi è piaciuto e rimasto a cuore di questa esperienza
sono le persone che ho conosciuto, le mentalità con le quali mi sono
confrontata, la ricerca di una familiarità nei luoghi e nelle azioni che
compivo ogni giorno. Edimburgo è diventata da subito la città dei miei sogni,
il mio luogo ideale, non solo per l’immenso patrimonio culturale che possiede,
ma per il modo in cui si vive, per la leggerezza e semplicità con la quale ogni
persona si dedica a se stesso e al prossimo.
Le battaglie
più grandi e difficili sono invece state contro me stessa, contro la voglia di
mollare e arrendermi davanti alle numerose difficoltà e ai momenti di
sconforto.
Affrontare
un’esperienza di questo genere significa soprattutto poter contare unicamente
sulle proprie forze, e parecchie volte ho avuto la sensazione che non
bastassero. La mia agenzia non mi aveva garantito una situazione in famiglia
idonea al mio stile di vita, ma ho deciso di rifiutare la proposta di una nuova
sistemazione e ancora una volta di mettermi alla prova; questa è stata
decisamente la battaglia più dura da combattere, ma quello che più di tutto mi
ha formato e cambiato. Proprio così, sono gli ostacoli che hanno reso questo
viaggio unico e ora, a distanza di mesi, mi rendo conto che sono stati
fondamentali per la mia formazione e crescita e ogni ricordo negativo è stato
trasformato in qualcosa di cui essere grata.
Tornare è stato come abbandonare le certezze di una vita,
essere strappata dal mio mondo e da ciò che ero diventata, è stato un ennesimo
salto nel vuoto. Gli ultimi giorni a Edimburgo sono stati un insieme di
malinconia e apprezzamento. Ho rimesso piede in Italia come una persona nuova,
con valori e idee più certe e forti, mi ritengo più matura e più consapevole.
Non è tutto in discesa, anzi al contrario, è una strada stupenda, ma pur sempre
frastagliata, ma se potessi scegliere di tornare indietro prenderei ancora,
cento volte, le stesse decisioni, sbagliate e giuste, che mi hanno fatto
cadere, piangere, ridere e godere di ogni cosa.
Fare un’esperienza del genere aiuta a
volgere lo sguardo a mille prospettive e ritengo che non si possa comprendere a
fondo finché non si tocca con mano; il consiglio che do è di buttarsi sempre,
perché con un po’ di buona volontà e di forza d’animo nulla è impossibile e la
paura va via subito. Questo viaggio è stato, probabilmente, il più grande e bel
regalo che potessero farmi e sono fiera di averlo portato a compimento e grata
che mi sia stato concesso".
Ringraziamo immensamente Agnese per la sua disponibilità!
0 Commenti