"Abbiamo pagato 4 milioni per salvarla, ma la volontaria è tornata con la divisa del nemico Jihadista, Silvia l'ingrata tenera con i terroristi di Allah."

Così è stata etichettata la volontaria di Milano che è stata rapita 18 mesi fa in Kenya, mentre collaborava con una Onlus per aiutare dei bambini, mentre li stava aiutando a casa loro, così come dicono in molti di questi tempi. Poi il tragico rapimento, la detenzione per un anno e mezzo e finalmente la liberazione grazie al lavoro dell' Intelligence Italiana.
"Eh sì, ma quanto ci è costato?"
Ci è costato 4 milioni di euro che se paragonati al valore di una vita umana, non sono nulla.
Non sono nulla, perché un genitore per riavere suo figlio ne pagherebbe il doppio.
Non sono nulla, perché tutt'ora chiediamo verità per Giulio Regeni e potevamo ritrovarci a chiederla anche per Silvia Romano.

Ma invece no, lei FINALMENTE è una donna libera, una donna la cui libertà era stata messa a repentaglio mentre salvava vite umane adesso ha potuto abbracciare nuovamente la famiglia e anche Giuseppe Conte, che, detto fra di noi, è un onore che molte ragazze vorrebbero avere.
Silvia però ha commesso un errore, Silvia ha seguito il suo cuore e ha dichiarato di essersi convertita all'islamismo. Silvia adesso è una terrorista, sì perché lo sappiamo tutti: chi crede in Allah si fa esplodere nei locali pubblici.
Cioè almeno così credono Libero e il Giornale che questa mattina hanno ben pensato di stampare in prima pagina pregiudizi offensivi non solo per Silvia, ma per l'Italia intera.
Silvia adesso indossa la divisa del nemico Jihadista secondo Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti,  ignoranti del fatto che Jihadismo e Islamismo sono due cose diverse,
ignoranti del fatto che fare di tutta l'erba un fascio è sbagliato,
ignoranti dell' articolo 19 della Costituzione Italiana che consente ad un cittadino Italiano di professare la religione che preferisce senza chiedere il permesso ai direttori dei giornali finanziati dai contribuenti, ma soprattutto ignoranti del fatto che abusare in questo modo ignobile della libertà di stampa è un'offesa a chi si è battuto per ottenerla.
Secondo questi giornalisti, o che si dichiarano tali, il riscatto ha finanziato il terrorismo Islamico, purtroppo ignorano che con queste parole assurde finanziano l'odio  che è molto peggio, perché oggi leggendo quei titoli in prima pagina, essere Italiani è triste.